martedì 30 settembre 2008

Probabilità (2)

Oggi è successo un qualcosa che ha dell'incredibile. E questo non fa che aumentare la mia (già peraltro sconfinata) fede nella casualità delle cose. Trovo incredibile come per casi completamente fortuiti si realizzino serie di eventi assolutamente inconcepibili se pensate a freddo. Vi spiego.

Tre giorni fa ho scoperto (per caso, via amici di amici su Facebook) che una ragazza che fa il dottorato a Milano nel mio stesso dipartimento sarebbe stata ad Atlanta. Al che le ho scritto e mi ha confermato che era appena arrivata, insieme al suo capo. Ottimo, già questo non è banale. Ed è un buon punto di partenza. Questa sera si doveva fare un giro, visto che il suo capo era impegnato in una cena di lavoro. Però alla fine è stata invitata anche lei, quindi niente giro.

Oggi sono andato a pranzo al solito posto. No, non sono impazzito: quello che sto scrivendo ha un senso, anche se non sembra. Finito di mangiare, sono entrato da Starbucks per il mio solito caffè del dopo pranzo. Mi metto in coda, e sento la ragazza davanti a me parlare in italiano. Wow mi dico, un'altra italiana! Al che le chiedo, e scopro che sta facendo l'ultimo anno del suo dottorato qui. Dal prof. Akyildiz. E qui comincia il bello. Dove lavora il prof. Akyildiz? Ovvio: alla Georgia Tech. Prima coincidenza. Sempre il prof. Akyildiz ha tenuto un corso (che ho anche seguito) al mio dipartimento, giusto un anno fa. Seconda coincidenza. Al che le chiedo: ma dai, allora magari sei stata a quel corso a Milano? Ovvio che sì. Terza coincidenza. Poi le chiedo: allora magari conosci il prof. Capone, che so essere amico di Akyildiz. Ovvio che sì. Quarta coincidenza. E allora saprai che è qui con una sua dottoranda. Ovvio che sì. Quinta coincidenza. Ma sai che stasera vanno a cena con Akyildiz? Ovvio che sì. Sesta coincidenza. Ma non solo: anche lei sarebbe andata alla cena. Incredibile.

Einstein ha detto: "Dio non gioca a dadi con l'Universo".
Feynman ha risposto: "Non solo Dio gioca a dadi con l'Universo, ma li lancia anche dove noi non possiamo vederli".

lunedì 29 settembre 2008

Out of Gas

Questo è un momento molto particolare per l'America. Non solo per la crisi finanziaria, il dibattito politico o il prezzo della benzina alle stelle. E lo si capisce da un sacco di cose. Ad esempio, qui ad Atlanta non c'è più un solo distributore di benzina che abbia benzina. Il tutto nasce dal passaggio di Ike e Gustav negli stati meridionali, che ha danneggiato l'oleodotto che rifornisce Atlanta. A quanto pare, qui non esiste il trasporto via gomma dei carburanti, almeno su lunga distanza, e quindi i distributori hanno cominciato ad esaurire le scorte. Anche se il governo ha approvato una delibera per sospendere temporaneamente le restrizioni sul tipo di carburante che è possibile vendere (l'EPA limita infatti la vendita alle sole benzine "pulite"), è comunque difficile trovare benzina. Conseguenze: gente appiedata, caccia al distributore e lunghe code a quelli che hanno riserve. E prezzi che salgono sempre più. Ormai siamo mediamente a 4.3$ al gallone (circa 4 litri). Che per gli standard attuali è una follia. Sei mesi fa, un gallone costava mediamente 3.2$. Che è poco. Ma, per curiosità, ho cercato lo storico dei prezzi (link). Sei anni fa (ok, un bel po' di tempo, è vero, ma nemmeno poi tanto) un gallone - sempre i soliti QUATTRO litri - costava 1.2$. Incredibile.

domenica 28 settembre 2008

Beleza

Continua la rassegna dei locali. Devo recuperare il tempo perso e raccontarvi di quelli in cui sono stato finora.

Cosi come Trois, qui ci sono tanti locali che puntano molto sull'immagine. Ma anche sui buoni cocktail. Beleza è uno di questi. Arredato con oggetti di design, live dj, luce soffusa. Come direbbero in quel di Milano, bella gente, bella musica.

Ma anche ottimi cocktail. Qui ci hanno allietati con un fantastico cocktail all'anguria tagliata fresca, poco alcoolico, molto dissetante. Da ritornarci.

Tipo: lounge bar
Locale: 8.5
Drink: 8.5
Dindi: $$
Web: www.sottosottorestaurant.com

sabato 27 settembre 2008

TROIS

Etrando da Trois sembra di enrare in un film. Atmosfera con luci soffuse, marmi a specchio ovunque, arredamento minimal ma ricercato. Aggiungete poi la location, 1180 Peachtree St NE (il grattacielo bianco con le pareti curve alla sommità), ed un signor locale è servito.


Anche qui, l'idea è di proporsi come un locale in cui si può andare semplicemente a bere qualcosa, ma volendo si possa anche mangiare in modo più ricercato che in un semplice pub. Anche perchè del pub, Trois non ha proprio niente come potete vedere.
Il menù riporta una lista di cocktail assolutamente stupefacenti. Nulla di banale, nulla di già sentito, visto o bevuto. L'unica concessione all'ovvietà, il "Brave Old Negroni: The original Antica Formula, dark & decadent, takes a spin with the original “dutch courage” to give a rich twist to this fine bittersweet Italian classic". Davvero, un classico. Che però non si trova da nessun'altra parte ad Atlanta.

Nel caso, consiglio vivamente un "Vieux Fasson: This is for Ed Hamilton, the Rum Ambassador and importer of beautifully aged AOC French pure sugarcane rhums. A simple old-fashioned dressing showcases Neissan’s Vieux Rhum natural beauty".




Tipo: lounge bar
Locale: 9
Drink: 9
Dindi: $$$$
Web: www.trois3.com/home.html

TAP

Il primo locale di cui voglio raccontarvi non può che essere TAP, visto che è stato quello in cui ho fatto la mia prima cena americana!
TAP è un gastropub. Prima domanda che mi sono fatto: cosa diavolo è un gastropub? Semplice. Un gastropub è un ibrido tra un ristorante ed un pub. Gastro(nomic) + Pub. Facile no? L'idea è quella di fornire ai clienti tutto quello che si trova tipicamente in un pub (e vi assicuro, anche dopo essere stato a Dublino, che qui la scelta di birre è davvero notevole!) unito ad un menù di piatti più ricercati di quelli che tipicamente vi possono servire in un pub (la tipica salsiccia con patate). Non male come idea.

Una cosa agghiacciante che ho scoperto da TAP è che in America non hanno il Martini Bianco. Almeno, non quello classico. Hanno solo il Dry Martini. Peccato.

Tipo: gastropub
Locale: 7
Food: 7.5
Drink: 8.5
Dindi: $$
Web: www.tapat1180.com/home.php

Vita notturna!

Ok, è venuto il momento di cominciare a fare sul serio. Da buon viveur, Frankie non può non tenervi aggiornati sulle avventure notturne. Per cui, da oggi, inauguro una nuova serie di post dedicati ai locali di Atlanta. Cercherò di girarne il più possibile, per evitare di ripetermi, e per evitare di annoiarvi. Le guide, Beth & Chris, sembrano saperla davvero lunga... l'inizio è promettente!

Vacanze? Vacanze!!

Breaking News: Frankie goes to Cali!

Si alla fine ho fatto la pazzia. Una settimana (25/10 - 01/11) in California! Mi farò un bel giretto a S.Francisco e Napa Valley. In ottima compagnia, e con una bella sorpresa. Stay tuned.

mercoledì 24 settembre 2008

Fuori tema #3

www.life.com

Ecco. Finalmente Internet servirà a qualcosa di davvero intelligente. Ho appena letto che a partire dai prossimi mesi l'intero archivio fotografico di LIFE, qualcosa come 10 milioni di fotografie, verrà reso disponibile online in modo assolutamente gratuito. Ma non solo. LIFE offre immagini tra il 1936 ed il 2004, ultimo anno della sua pubblicazione cartacea. Il periodo dal 2004 ad oggi verrà "coperto" da immagini di Getty Images. Credo che diventerà uno dei miei siti internet preferiti. Storico.

BUZZ!!

Eccolo! Finalmente è arrivato. Vi presento Buzz, la mascotte della Georgia Tech. Oggi, colto da raptus infantile, sono andato al negozio di merchandising e mi sono comprato un meraviglioso babacio (1). Ora fa bella mostra di sè sul tavolino di casa. Bzzzzzzzzz...







(1) Babacio [ba-ba-cio] s.m. 1 Pupazzo, fantoccio, orsetto di pezza: Anté c'a té catà 'l babacio? (Dove hai comprato il pupazzo?) I'u catalo 'n t'l'America (L'ho comprato in America) 2 (fig. spreg.) persona debole e indecisa, senza una volontà propria: T'é prope n'babacio (Sei proprio un fantoccio).

lunedì 22 settembre 2008

Strike, out!

Domenica è sempre Domenica. In Italia si va allo stadio, in America si va allo stadio. In Italia si guarda il calcio, in America si va a vedere il baseball! Con Ciambellina, ovviamente. Grazie dell'invito!

Ieri si è giocata l'ultima partita della stagione per gli Atlanta Braves, che purtroppo non vanno nella post-season. Il match era contro i New York Mets, niente meno che i primi in classifica. Location: Turner Field di Atlanta, Home of the Braves.

Il baseball è uno sport strano. Sono passati quasi due giorni e devo ancora metabolizzare la partita. Che è durata 4 ore. Sì, QUATTRO. E di queste quattro, è successo tutto nella prima e nell'ultima mezz'ora, rispettivamente. La mia domanda era: ma cavolo, è difficilissimo prendere una palla lanciata con una mazza... chissà come fanno i giocatori professionisti a prenderla sempre. Semplice. Non la prendono quasi mai.


Un ball hit (grazie a Ciambellina per la consulenza sui temini tecnici) è un evento raro. Ma a volte accade. E allora lo stadio, che tipicamente sonnecchia, si accende. Ma nel vero senso della parola. Non solo la gente si alza e grida, ma anche tutti gli schermi, di cui le gradinate sono costellati, si accendono per incitare la squadra. Questa si chiama coreografia!

Altro "evento" di una partita di baseball sono le famose Cheerleaders, le ragazze pon-pon! Che non hanno più i pon-pon (o, almeno, non li hanno nelle partite di baseball). Ma hanno sempre un loro perchè.

A parte i sollazzi, la nostra attenzione era sulla partita. Vero? Breve cronaca: al primo inning, i Mets conducono per 2 -1; il secondo inning vede i Mets incrementare il vantaggio 4 - 2. Poi NIENTE. Nulla, vuoto... deserto! Per ben 5 inning non è successo assolutamente niente. Nessun punto per nessuna squadra. Ma al settimo inning, i Braves segnano un punto. Inizia la rimonta. Che nell'ottavo inning si trasforma in una dilagante vittoria: ben 4 punti in un solo inning per i Braves, grazie ad un double home run! Il nono inning è una pura formalità: anche se i Mets riescono a rimontare due punti, la partita è comunque vinta, punteggio finale 7-6. Lo stadio esplode!


PS: altre foto su FaceBook (link).

sabato 20 settembre 2008

Fuori tema #2

Arte, design, fotografia! Wow! Ieri sera ho avuto un'iperesposizione sensoriale. Tanto che mi sono lanciato e, dopo aver conquistato un pass per avere il permesso di scattare fotografie, ho creato anche io la mia serie di opere d'arte. Soggetto: High Museum, ovviamente. Supporto: XD Picture card. Tecnica: matrice di pixel colorati.

La mia prima "personale" è appena stata aperta, la trovate a questo - link -.
Buona visione.

Jazz @ High Museum

Wow. Venerdì sera, doppio evento culturale, in compagnia di Ciambellina e de Il Nostro Inviato. Ad Atlanta, a cinque minuti a piedi da casa mia, c'è l'High Museum of Art (www.high.org). Il museo è il più importante negli Stati Uniti del sudest, ed espone una collezione permanente di opere classiche e contemporanee. Non vi parlerò però del contenuto. Per questa volta, mi limiterò al contenitore. Il museo stesso è un'opera d'arte, un insieme di edifici stupefacente. Tant'è che sono opera di due architetti piuttosto famosi, direi. Il nucleo centrale è stato progettato da Richard Meier, ed è stato inaugurato nel 1983. Recentemente, nel 2005, sono stati aperti a complemento tre nuovi edifici, progettati da Renzo Piano. Toh, chi si vede.


Nella foto (mia, e me ne vanto :-) si vede uno scorcio della hall centrale in cui si è svolto un concerto jazz (di cui potete avere maggiori informazioni qui - link), tenuto dal Derryl Reeves Quartet. Il tutto appariva come vedete sotto.



Questa è un'altra vista, e se cercate bene, vedete anche Ciambellina e Il Nostro Inviato!! Chi li trova?? :o)
Concerto elettrizzante. Ma non sono un esperto, quindi posso solo azzardare un "mi è piaciuto".
Oltre a questo, al museo era (ed è tuttora, fino al 5 Ottobre, affrettatevi!!) in esposizione una mostra fotografica, HistoryRemixed - Road to Freedom, che annovera 130 fotografie originali scattate tra il 1956 ed il 1968. Il tema è lo scontro per i diritti civili della popolazione nera, il contesto sono gli States del sud. I had a dream.

venerdì 19 settembre 2008

Fuori tema #1

Durante il mio massacrante lavoro come visiting scholar al College of Management della Georgia Tech, oggi ho visto sul sito del Corriere una fotografia che mi ha molto colpito.
Lo so, non c'entra niente né con Atlanta, né con l'America.
Ma l'ho trovata davvero bella, e spero tanto che prima o poi si possa vedere un Duomo cosi. Mistico.

PS: con questo inauguro la serie dei post "fuori tema"... Cosi posso annoiarvi anche con qualcosa di diverso da Atlanta!

PPS: appena ho pubblicato il post, ho ricaricato la pagina principale. Ed il contrasto tra la foto di sfondo del titolo e quella di questo post, beh, è notevole.

giovedì 18 settembre 2008

"Frankie Goes to Atlanta" goes international

Here we are my friends!
From yesterday, "Frankie Goes to Atlanta" is read also in the New World, thanks to Ciambellina!
I have to return the favour, and the honour, by linking her blog:

http://ciambellina.blogspot.com

It has a post about "an Italian in Atlanta"...

martedì 16 settembre 2008

Moka!

Un pacco dall'Italia all'America, 11.50€ con qualsiasi carta di credito.
Un buon caffè all'italiana, non ha prezzo.

Provare per credere!!

Ci ha messo 8 giorni, ha fatto 7800km, ma è arrivata sana e salva! Anzi, come diceva il messaggio dentro al pacco, "pronta per l'uso"!! Sono finalmente in possesso della mia mokina. Che ho subito inaugurato con un signor caffè. Sono andato da Publix con il miraggio di una confezione di Illy, ma purtroppo, come ogni miraggio, si è rivelato tale. Mi sono allora lanciato sul Cafè Bustelo. El cafè cubano mas borracho en America. E non a torto, devo dire. Nero, intenso, aromatico, ma soprattutto Caffè, con la C maiuscola. Come solo una moka può fare. Italian espresso rocks!!

Restyling

Era giunta ora di cambiare. Non potevo andare avanti con quella foto d'apertura mezza sfocata. Si, vero, almeno l'avevo fatta io. Però era proprio nulla di particolare. Questa, invece, wow! Devo rendere merito (e copyright) ad un anoimo utente di Flickr, Nrbelex, per lo scatto. Per chi vuole, qui si trova la foto originale (link).

Provvederò al più presto con una scattata dal sottoscritto. Notturna, possibilmente. Voglio organizzarmi una sera ed andare a fare un safari fotografico dei grattacieli di 'tlanta.

Prossimamente su questi schermi.

lunedì 15 settembre 2008

Italoamericana

Ovvero: diario di una serata italiana.

Giovedì sera sono stato alla riunione del mese di Settembre della Ciancia. Trattasi di libera associazione di persone che ha come unico fine l'esaltazione della cultura italiana, in ogni sua declinazione. E quindi, festa!


La ciancia di questo mese è stata ospitata nella casa di Mike Salvo, "il padrino", simpaticissimo siciliano residente ad Atlanta che possiede una azienda di costruzioni - lui dice che "lavora nel cemento"... La casa la potete vedere nella fotografia. Sembrava di vivere in un telefilm.

All'ingresso, un grosso cartello che ti accoglie con scritto "QUI SI PARLA ITALIANO", insieme al benvenuto del presidente della ciancia in persona, Giancarlo. Anche lui, italiano purosangue.

Ma la ciancia è un mix che ha dell'incredibile: ho conosciuto americani, argentini, colombiani, moldavi, cechi e sicuramente qualche altro che dimentico. Ma tutti, e dico tutti, parlavano in italiano. Magari stentato, magari sbagliando le coniugazioni o dimenticando qualche preposizione o articolo, ma parlavano italiano. Era un mese che non sentivo cosi tanto vociare in italiano. "Ciancia", per l'appunto.

Ma, come ben sappiamo, la cultura italiana non è fatta solo di parole. Ci sono anche cose molto più tangibili, come ad esempio del buon cibo e del buon vino. Da buon siciliano, Mike "il padrino" è un ottimo cuoco. Inoltre, uno dei membri possiede un ristorante italiano "vero" (non come il VVV), dove cucina tutto con ingredienti importati direttamente. Era anche un mese che non mangiavo cosi bene... :)

Ho anche conosciuto un sacco di amici e amiche nuove. Jeanne, scrittrice americana, che ha studiato a Firenze e parla un ottimo italiano con l'accento toscano. Christina, che mi ha introdotto alla ciancia dopo un casuale incontro al supermercato. Beth, proprietaria di una impresa di pubbliche relazioni. Berna, avvocato della Coca-Cola. Con loro sono poi anche uscito nelle sere seguenti per il weekend, e sembrava di vivere in una puntata di Sex & The City. Ma questo è un altro libro. E poi Yorkky, non italiano, ma "cinghiale di toscana". Ma anche questo è un altro libro.

giovedì 11 settembre 2008

Parchimetri (o park-o-meters)

Oggi stavo pranzando sotto l'ufficio, comodamente seduto, e guardavo la gente che passava per strada. Strani questi americani. La mia attenzione è stata però attirata dall'omino dei parchimetri, una figura professionale sconosciuta a noi europei. Visto che qui la sosta è sempre a pagamento, ci sono migliaia di parchimetri disseminati sui marciapiedi della città. L'omino dei parchimetri ha il compito di mantenerli in perfetta efficienza. Giusto. Quindi, passa periodicamente a controllare che tutto funzioni. Evidentemente, in quello vicino a dove ero seduto io, qualcosa non andava. Al che l'omino dei parchimetri ha estratto la sua chiave magica e l'ha aperto. Ha smontato il meccanismo interno, e ha cambiato la pila di alimentazione. Si, la PILA. Questi cosi vanno a pile. Due da 9volt per la precisione. Non mi era passato nemmeno per la testa che queste macchinette non fossero alimentate da energia proveniente dalla rete elettrica. Però, a pensarci bene, la cosa è naturale. Noi siamo abituati a fare buchi per terra e trovare magicamente cavi che trasportano energia elettrica, quindi alimentare un parchimetro è una banalità. Qui invece l'energia elettrica piove dal cielo: niente cavi interrati, solo meravigliosi grovigli aerei. Ve l'immaginate un cavo che scende dall'alto per ogni parchimetro?

martedì 9 settembre 2008

Pink Cadillac

I love you for your pink Cadillac
Crushed velvet seats
Riding in the back
Oozing down the street
Waving to the girls
Feeling out of sight
Spending all my money
On a Saturday night
Honey I just wonder what you do there in back
Of your pink Cadillac
Pink Cadillac...

Eh, già! Qui per strada si vedono anche di queste cose! Gloriosa.

mercoledì 3 settembre 2008

Frankie's a Freezer Master!

Da oggi mi sento un po' più inserito nella cultura americana. Quella dell'americano medio, però. Cosi come l'italiano medio in spiaggia legge la gazzetta seduto sulla seggiolina di plastica bianca sotto il suo ombrellone, l'americano medio ha il freezer pieno di roba. Provare per credere! Così si possono comprare anche le confezioni che hanno dentro tante razioni quante ne servono per far da mangiare ad un reggimento...
Quello che vedete, sono tre scatole di cose: formaggio, hamburger di tacchino e braciole di maiale. Tutto ordinatamente insacchettato, e poi messo a congelare nella mia cella criogenica. Psicotico.