venerdì 31 ottobre 2008

Pics from Cali

Ok. Ieri vi ho scritto tante parole. Oggi vi faccio vedere le immagini corrispondenti. Pronti a una carrellata che copre tre giorni (e oltre)? Via!

Andiamo a ritroso nel tempo, e partiamo da oggi. Come annunciato, visita allo Yosemite National Park. Vista della Yosemite Valley.


E di un loco ameno in mezzo alla foresta.


Martedi invece siamo andati a vedere il campus dell'università di Stanford. Direi che qualche differenza ci passa con Berkeley...


Dopo la University of California @ Berkeley, siamo andati allegramente a zonzo per la Silicon Valley. Vi consiglio di guardare la mia foto di profilo di Facebook, abbiamo avuto un'idea simpatica. Oltre alle innumerevoli storiche location delle aziende che tutti conosciamo, abbiamo fatto una capatina ad un historical landmark. TUTTO cominciò da qui. Nel 1938, nasce la Hewlett-Packard in questo garage. Il resto lo sapete.



Voglio finire con LUI. In realtà non rispetto l'ordine cronologico, ma mi perdonerete. LUI è davvero speciale. Ci ho anche messo i piedi a mollo. Faceva freddo. Ma mai freddo è stato più piacevole. Oceano Pacifico.


giovedì 30 ottobre 2008

Ultimi aggiornamenti...

Non sono morto! E nemmeno l'anonima californiana mi ha rapito... Semplicemente, sto avendo giornate piuttosto dense di impegni, e trovo molto difficilmente una mezz'oretta per scaricare le foto e scrivere cosa succede. Comunque, brevi aggiornamenti dal fronte. Dopo Lunedì (ripeto i giorni, cosi mi aiuto anche io a ricordare in che giorno vivo) in cui siamo stati a Berkeley, le novità sono queste:

Martedì: giornata epocale nella mia vita di inginfo. Visita a Stanford e alla Silicon Valley. Ho foto per cui chiunque sia malato come noi potrebbe dare un braccio. Tenete d'occhio il profilo di facebook, a breve si camba foto. E questa volta, sarà SERIA.

Mercoledì: visita a San Francisco, con faro di Point Bonita avvolto nella nebbia e sirene delle navi in sottofondo. Passaggio sul Golden Gate (anche lui bello immerso nella nebbia). Sosta sulla Upper Great Highway per una cosa che non potevamo non fare: puciare i piedi nell'Oceano Pacifico!!! Faceva un freddo cane, ma ne è decisamente valsa la pena! Se volete, eravamo esattamente qui (link). Passeggiata in auto scoperta in mezzo ai grattaciali di downtown e per finire tramonto sul Bay Bridge con skyline di San Francisco immersa nella nebbia. Spettacolo puro.

Questo è quello che è successo negli ultimi due giorni. Domani i piani sono di andare allo Yosemite National Park. Se trovo Yogi, ve lo saluto volentieri.

martedì 28 ottobre 2008

University of California @ Berkeley


Non potevamo non andarci. Siamo qui a un tiro di schioppo, e non potevamo non andarci. Oggi pomeriggio siamo partiti alla volta della mitica University of California @ Berkeley. Davvero quello che si dice un campus universitario. Come quello dei film. Sembrava che da ogni angolo potesse sbucare il professor John Keating e di doversi mettere a recitare "O capitano, mio capitano..."


A parte i simpatici e paffuti abitanti del campus, che da bravi chipmunk americani vengono davvero a mangiarti in mano, una cosa che rende davvero bene l'idea di quanto questo campus sia importante sono i parcheggi. Quelli che vedete nella foto sono riservati solo ai possessori di un permesso NL. Non stupitevi che siano vuoti. Il permesso NL non è banale da ottenere. Ve lo concedono solo se avete vinto il Premio Nobel (Nobel Laureate). E visto che qui ne circolano parecchi, mi sembra giusto riservargli dei posti auto. Anche loro hanno i loro diritti; mi sembra giusto.

domenica 26 ottobre 2008

Frankie goes to California!

Eccomi! Sono arrivato! E devo dire che la California è proprio la California!
Altro che Atlanta! Questa si che è la vera America delle vacanze da sogno! Sole (davvero caldo, brucia proprio ancora...), mare, cose curiose da vedere... wow!
Per ora vi lascio una foto della baia di San Francisco e della colonia di leoni marini che popola il Pier 39.

Ah dimenticavo di presentarvi un'amica che mi accompagnerà in giro per la Napa Valley alla ricerca del vino (americano) perfetto! La vedete nella foto sotto :)

venerdì 24 ottobre 2008

...le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile...


Pausa nelle trasmissioni... Non credo per molto, ma di sicuro almeno un paio di giorni :)
Perchè?

Frankie goes to Cali...

Have a nice time!!

giovedì 23 ottobre 2008

Dancin' again

Pa rara pa pa _ pa
Pa rara pa pa _ pa
Pa rara pa pa _ pa
Dai ho voglia di mantenere il mio status di performer... due salti con Austin non fanno mai male.



E poi, su suggerimento di AleRoots, il video più visto di tutto il tubo. Una vera pietra miliare. Grazie Ale per la segnalazione, ne approfitto per farlo vedere a chi magari si è perso il commento all'altro post.



Beh. Dopo questo, non posso mettere altro.

lunedì 20 ottobre 2008

Probabilità (3 e 1/2)

Ovvero: la mamma mi ha insegnato a non accettare caramelle dagli sconociuti.

Sacrosanto, ma - questa volta - non ho nemmeno dovuto dire "no, grazie". Come il mio sesto senso da buon piemontese chiuso e diffidente mi suggeriva, il famoso invito a cena che il Caso volle non c'è stato. Forse ieri non era il Caso, ma solo il caso. Abbiamo aspettato un quarto d'ora, probabilmente spiati da qualche telecamera della versione locale di Scherzi a Parte, che arrivasse il libanese. Ma il libanese non è arrivato. Ora, le opzioni possono essere tre:
1. Il libanese ha avuto qualche contrattempo, e non è riuscito a venire al luogo X all'ora Y.
2. Il libanese non è stato chiaro nel farci capire che ci aspettava nel luogo Z, mentre noi abbiamo atteso nel luogo X.
3. Il libanese ed il suo amico (che non era nè il freddo, nè il dandi) sono due simpatici signori di mezza età che hanno una innata capacità di prendere in giro la gente. Basta una parola, e lo scherzo inizia. Si danno corda come due comici professionisti, neanche fossero Ale e Franz in Buona la Prima.

Io sinceramente propendo per la terza ipotesi. Anche io, tutto sommato, gli avevo raccontato che sono un ricco miliardario di passaggio ad Atlanta, che sto facendo sì il dottorato ma solo per puro piacere personale, visto che di soldi non ne ho bisogno, che trascorro le mie serate a party in cima ai grattacieli con le piscine sul tetto con la vista sullo skyline di Atlanta, in compagnia di bella gente, il tutto con un sottofondo di bella musica.

Probabilità (3)

Arieccoce, direbbero n'aaa maggica capità.
Ancora una volta, il Caso non smette di stupirmi. Caso vuole che io sia ad Atlanta. Caso vuole che Atlanta sia una grande città. Come in ogni gande città, ci sono i centri commerciali. Qui ce ne sono due di dimensioni notevoli, oltre ad innumerevoli altri sparsi per il circondario e la zona metropolitana. Oggi sono andato con un'amica a fare "shopping", da bravi americani medi - domenica al mall. Caso vuole che nel mall di Lenox Square ci sia uno Starbuck. Sì, ancora lui. Comincio a pensare di volerci trascorrere molto più tempo, se succedono sempre cose così strane. Da bravi italiani (ma sempre travestiti da americani) ci siamo concessi un caffè. Tutti i tavolini erano però occupati, tranne due vicini a cui sedevano due signori. Abbiamo gentilmente chiesto se gli servivano tutti e due, e loro, da bravi americani, anche se effettivamente aspettavano persone per occuparli entrambi, ci hanno risposto: "Si, ma prego, sedetevi con noi, così facciamo conoscenza".

Silenzio.

Il mio cervello non è abituato a reagire a queste cose. Mi sono sentito come Homer, per un attimo. Parlavo col mio cervello, lui mi diceva cose stupide, ma all'esterno nulla traspariva. Tant'è, rifiutare sembrava offendere, e ci siamo seduti. Viene fuori che loro sono libanesi, che vivono a midtown come noi, che conoscono bene Georgia Tech dove noi lavoriamo e che, Caso vuole, uno dei due sia il proprietario del locale in cui vado a pranzare praticamente tutti i giorni. Caso vuole, un invito a cena "aggratis" per entrambi, domani sera, ore 7.30pm. Caso volle.

domenica 19 ottobre 2008

Ciancia - Il ritorno

Ormai siamo nella seconda (terza?) settimana di Ottobre e, come tutti i mesi, si è tenuta la Ciancia! Ricordate? L'altra volta era stata una serata a casa del "padrino" Mike Salvo, fuori Atlanta. Questa volta, a casa di Beth, in piena downtown. Che dire. Devo ancora riprendermi per il posto. La foto dice solo qualcosa.

Come sempre, conosciuto tanta nuova gente, parlato italiano (un po'), mangiato bene, e bevuto un bicchiere di buon vino. Mangiato bene perchè questa volta abbiamo cucinato anche noi. Io ho fatto gli gnocchi alla romana, degli amici il tiramisù e un'altra amica ha portato del vino. Gran successo tra gli americani. Se volete, qualche altra foto della serata su Facebook (link).

Spingitori di automobili

Sempre parlando di abitudini automobilistiche, un'altra cosa che va molto di moda qui è viaggiare in auto con il proprio cane sul sedile del passeggero anteriore. O anche, se la taglia lo permette, direttamente in braccio mentre si è alla guida. Il che genera scene interessanti. Simpatici cagnolini con la testa fuori dal finestrino e la lingua a penzoloni che svolazza col vento. Simpatici signori con volpini che ti guardano incuriositi con la testa infilata in mezzo al volante. E, soprattutto, simpatiche signorine che ti tamponano quando sei fermo al semaforo. Mi sono rivisto quando, con la mia yupsilon, ho incontrato quell'altrettanto simpatico signore che mi aveva tamponato nemmeno una settimana dopo averla ritirata dal concessionario. Questa volta nessun danno, nemmeno un graffio per fortuna, ma la scena più bella è stata la simpatica signorina. Che è subito scesa dalla sua auto, ha sfoderato il classico sorriso "mentadent", e mi ha detto candida come una rosa: "Sorry, I was playing with my dog". In Italia non credo avrebbe fatto lo stesso.

venerdì 17 ottobre 2008

Arrogante e mosso dai facili guadagni

Ok, perfetto. Come suggerito da un amico, dove devo firmare? Se questa è la visione di una certa parte della nostra società del mondo scientifico, beh, allora sono ben contento di potermi definire tale. Arroganza di che? Di sostituirmi a Dio? Beh, non ci penso nemmeno. Il Caso è già più che sufficiente. Mosso dai facili guadagni? Non credo proprio. Semmai il contrario.

Perdonate lo sfogo, ma questa è stata veramente notevole. Dalla prossima volta, tornerete a leggere cose si spera divertenti e "leggere". Forse certi argomenti è meglio lasciarli a chi non ne capisce.

martedì 14 ottobre 2008

La noche latina

Sabato sera, noche latina. Siamo usciti solo tra europei (con una sola eccezione, ma decisamente i suoi gusti sono molto più vicino ai nostri) e abbiamo continuato il nostro giro dei locali di Atlanta.

Apres Diem è un bel lounge bar, con un menù interessante (così come l'ambiént). Ciò che lascia veramente a bocca aperta è la carta dei drink. Qualsiasi cosa, di ogni genere, tipo e provenienza. Un amico ha chiesto un cocktail a base di vodka, e gli è stato chiesto: "sure, which vodka you desire?" Lui ha avuto la risposta pronta, io ho abbassato gli occhi sulla lista e mi sono perso. Hanno almeno 20 vodke differenti, 42 wiskey, 12 gin, e via dicendo... E, udite udite, nella miriade di nomi, mi è subito saltato all'occhio un familiarissimo "Grappa Julia". Pas mal, pour être des americains!


Tipo: lounge bar
Locale: 7.5
Food: 8
Drink: 8
Dindi: $$$
Web: www.apresdiem.com/index.html


Dopo la pappa, ci siamo spostati al Loca Luna, un vero locale latino! E qui ho scoperto, con gran piacere, che salsa, merengue & co. nel mondo non sono quello che sembrano. Niente balli di gruppo, niente vecchie babbione pittoresche, niente camicie da balera. Beh, di queste forse qualcuna sì. Ma con stile. Musica dal vivo, bandiere cubane e gente. Tanta gente. Ma pochi, pochissimi americani. Era un po' che non mi capitava di essere in un posto dove le teste bionde si contano sulle dita di una mano come a casa. Bello.

Tipo: discopub
Locale: 6.5
Food: n.a.
Drink: 7.5
Dindi: $$
Web: www.loca-luna.com/default.htm

Elogio al "far quel che pare e piace"

Tutto deriva dalla sensazione che si prova a guidare a casa dello zio Sam. Per carità, tutti diligentissimi, educatissimi e rispettosissimi delle regole della strada. Non dico che non bisogna esserlo, ma, diamine, comincio a odiarle queste maledette corsie!! Qui anche le strade di città sono come le nostre autostrade. Ogni strada ha almeno due corsie (per arrivare a... boh... 8?). Con la piccola differenza che per gli americani una corsia è delimitata da muri invalicabili. Non esiste che ti sposti da una corsia all'altra, se non in prossimità degli incroci, e solo se devi girare. Altrimenti, resti lì inchiodato. Come le macchinine nelle piste Polistil. E a me, 'ste corsie, vanno strette! Diamine, perchè non posso stare dove mi pare e piace sulla strada? Non dico di non rispettare le regole. Ma cavolo, un minimo di flessibilità!

E' cosi bello fare come a casa, che vai dove trovi spazio. Cambi corsia quando ti pare. Nessuno ci resta male se vai dritto anche se sei nella corsia di sinistra ad un incrocio.

Ecco, a proposito. Gli incroci. Se sbagli li, sei finito. Ogni corsia è supposta avere una direzione ben precisa. Chi svolta a sinistra, chi va dritto, e chi svolta a destra. In generale ci sono i cartelli che lo segnalano. Ma nella precisione assoluta, spesso i cartelli non sono allineati con le corsie sottostanti. E se volevi andare dritto, ma sei finito in una corsia che svolta solo a destra, non ce n'è. Svolti a destra. Te lo dice anche il cartello: "Right lane MUST turn right". E se non sei d'accordo, arriva Chuck Norris a spiegartelo con un calcio rotante.

sabato 11 ottobre 2008

Don't feel like Dancin'... o sì?

Sì che feel like Dancin'!!
E allora, credo di dovermi guadagnare sul campo i gradi di vero performer, giusto Dancin'?. Anche perchè, insomma, ho una certa reputazione da difendere... Quindi, voglio vedervi tutti Dancin' on tha tables!

Da cosa potevo cominciare, se non da loro? Mi pare la scelta più ovvia...



Per restare in puro clima US, facciamo anche un giro in da clubba, with some cool hip-hop-a!



Intervallo... Rinfreschamoci le idee con un po' di pioggia...



Dopo la pausa (pausa? ma se ho saltato tutto il tempo!) non vorrete negarmi un po' di sana house music!



Sarò mica nato negli anni '80 per niente? No! E allora beccatevi questo!



Avete cantato? Sì vero?? E se non avete cantato prima, beh lo farete ora. Di sicuro. E magari vi lancerete anche nel passo del giaguaro.



Bene, è ora di chiudere. Abbassate le luci, spegnete gli strobo, e tirate furi gli accendini!
Mi raccomando, questa è da ballare in coppia ben avvinghiati...



Bene!! Questo è quanto. Spero non troppo noioso, e sufficientemente equilibrato un po' per tutti...
Come dite?

Ah, volete il bis?
Mmm... Frankie solitamente non ripete, ma faremo un'eccezione.
Con delle performers d'eccezione, live solo per voi.
E poi, dai, un po' di autoironia non fa male no?



That's all, folks!

giovedì 9 ottobre 2008

Giro di boa

Si, giro di boa. Metà percorso, inizia la discesa. Sono in cima al cucuzzolo, se guardo indietro vedo i primi due mesi passati qui. Di solito a metà strada si cominciano a tirare le somme no? E allora tiriamole! Cosa c'è stato in questi due mesi?
Il costruirsi una casa.
Le combinazioni fortuite.
La cordialità della gente.
La solitudine (almeno apparente) dell'americano medio.
L'americano medio, che non è americano (un po' come il torinese medio, che non è torinese).
L'emozione di iniziare con chiunque una nuova conoscenza.
Il riscoprire me stesso, vivendo da solo.
Il gusto di pensare ragionare parlare ascoltare mangiare dormire, da solo (mi mancava, sì, mi mancava da otto anni).
E tanto altro, di cui non so scrivere, ma che resta nei ricordi :)

E se guardo avanti? Se guardo avanti, vedo altri due mesi felici da trascorrere: la California, la Florida, e chissà quant'altro. E poi, laggiù, in fondo alla discesa, beh... vedo Casa. :)

mercoledì 8 ottobre 2008

Automatic transmission

A parte rendere le automobili poco più che giocattoli, e quindi far scomparire tutto il sano divertimento della guida, trovo che il cambio automatico sia un modo stupido di far muovere una macchina. Attenzione. Non un'invenzione stupida. L'idea in sè può anche essere meritevole, ma è l'implementazione che è stupida. Perchè devo vedere la lancetta del contagiri che va sul 4 (x1000 giri/min) semplicemente nel momento in cui schiaccio un po' di più il pedale dell'acceleratore? Senza andare a fondo. Giusto schiacciare un pelo in più, perchè magari devo girare e per farlo devo sorpassare. Perchè se devo spostarmi in fretta da dove sono, devo rischiare di morire perchè prima che la macchina reagisca in qualche modo passano almeno 3 secondi? Perchè devo maltrattare i poveri dischi dei freni, visto che le strade sono tutte saliscendi, e non ho modo di sfruttare il freno motore? Papà, papà, perchè ... ?

martedì 7 ottobre 2008

It's good to be full

Ovvero: il pranzo, the american way.



Ieri guardavo la TV. Non quella vera, quella che si vede via Internet. C'è un sito che trasmette film e serie TV legalmente, visto che sono sponsorizzate con piccole interruzioni pubblicitarie. Una di queste ieri mi ha mostrato il vero punto di vista americano sul pranzo.

"Penso che andrò in bagno" dice il primo, "venite?"
"Si, certo" risponde il secondo.
"Mmm... non ne ho proprio bisogno, ma vi terrò compagnia" ribatte il terzo.
"Dove state andando, RAGAZZE?" chiede il vero uomo, mangiando HUNGRY-MAN.
Voce fuori campo: "TU SEI QUELLO CHE MANGI".

Beh, certo. Su questo ormai non ho più nessun dubbio. Così come non ho nessun dubbio che alla fine del pasto, dopo un HUNGRY-MAN da 1 libbra e mezza (cioè poco meno di 700g), uno non possa che sentirsi FULL. Ma davvero FULL.

sabato 4 ottobre 2008

Eclipse di Luna

Oggi non ho solo vissuto dentro la scena di un film. Ho anche provveduto alle mie necessità primarie, tra le quali c'è ovviamente quella di mangiare. Sono andato con amici all'Eclipse di Luna, un ristorante spagnolo. Come direbbe un sedicenne, fiko. All'Eclipse sembra di non essere in America, ma davvero in Spagna. O in sudamerica, perlomeno. Camerieri, menu, ambiente, tutto è assolutamente non tipicamente americano. Vi racconto anche cosa ho mangiato, anche se probabilmente vi annoierà. Ma era tutto buono, merita di essere ricordato. Di seguito, il mio menù.

Pan Fresco
A Plate of Sliced Ciabatta Bread with Spanish olive oil

Calamares Fritos
Lightly Fried Calamari & pico de gallo

Salmón con Pimientos y Serrano
Pan Roasted Salmon with roasted red pepper saffron sauce & crispy serrano

Trucha Salteada con Almendras
Sauted Rainbow Trout with roasted almonds & sherry brown butter

Il tutto, accompagnato da un buon mojito. Ed anche un caffè, alla fine. Non propriamente un buon espresso, solo un po' lungo.

Tipo: ristorante
Locale: 7
Food: 8
Drink: 8
Dindi: $$
Web: www.eclipsediluna.com/mc/index_mc.php

Al fuoco, al fuoco!

La mia esperienza di vita dentro un film continua. Oggi è capitata la scena 327, "Firefighters Operations". Verso sera, gran trambusto fuori di casa: sirene, lampeggianti e clacson. Arrivavano i pompieri, quelli veri. Quelli famosi dei film.
Non s'è capito bene quale fosse il problema reale, c'era sì del fumo che saliva dalle cucine dell'hotel W (giusto di fronte a casa mia), ma era poco fumo. In ogni caso, i pompieri sono intervenuti, e il tutto è stato risolto in breve.


Qualche nota però vale la pena di essere fatta. Sono ovviamente sceso a vedere cosa succedeva, e una prima differenza con l'Italia è che qui i pompieri, mentre lavorano, non badano a te. A casa, c'è sempre qualcuno ad impedirti di avvicinarti al luogo delle operazioni, che siano vigili, polizia o chi per essi. Qui no. Qui puoi scendere di casa, attraversare la strada, e buttarti nel vivo dell'azione. Ci mancava poco che mi mettesi a giocare con le autopompe. Tanto erano lì incustodite. Altra cosa degna di nota, è l'effetto scenografico provocato dall'intervento dei pompieri. Ripeto, c'era poco fumo. Da noi sarebbe arrivata una camionetta, al massimo una autopompa. Qui no. Qui sono arrivate due camionette, tre autoscale e quattro autopompe. Tutte a sirene spiegate, tutte con i lampeggianti accesi, tutte più o meno in mezzo alla strada. Mooooooooolto scenografico. Le foto non rendono l'idea.



E poi loro. I pompieri. Quello che si vede nei film è tutto vero. Si vestono davvero con la tuta ignifuga, la maschera, la bombola del respiratore e l'ascia in mano. Sempre. Anche se devono solo salire su un tetto per vedere cosa succede. Ci mancherebbe, non voglio dirgli come devono fare il loro lavoro. Ma erano perlomeno curiosi da osservare. Anyway, spero che dalle foto si possa almeno cogliere un pochino della cinematografia della scena. Holliwoodiana.

Se volete, qualche altra foto sul solito Facebook (link).